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VOLO DEL CIUCO

O studiar con impegno ed essere uomini, o in Empoli volar pel Corpus Domini"
Questa frase straconosciuta dagli empolesi, come “non” sapranno i più giovani, o come probabilmente sapranno solo “per sentito dire” parte dalla tradizione tutta empolese di portare un asinello su per il campanile di Piazza Farinata degli Uberti, e appeso ad una carrucola su una corda, fatto "volare" sulla piazza stracolma di gente in festa.
Una festa, che vede le sue origini addirittura nel 1397 e che potremmo analizzare più nel dettaglio:
Tutto nacque dopo la presa da parte delle truppe di Empoli del castello di San Miniato, ritenuto all'epoca inespugnabile.
La Silvera, colonnella dei sanminiatesi, al messaggero empolese che intimava la resa rispose: "Rispondi pure ai tuoi gran generali che se non hanno altri moccoli che questi andranno a letto al buio, gli asin pria volar di posta si vedranno pel ciel, che la forte città coi suoi paesi cada in poter giammai degli empolesi" 
Gli empolesi escogitarono allora uno stratagemma: raggrupparono tutte le pecore del contado e dopo averle radunate nella valle ad ognuna fu appeso un lumino al collo e alle corna.
Di notte il Capitano Cantino Cantini si presentò sotto le mura di S. Miniato con duemila fanti empolesi a chiedere la resa della città: "Son Cantino della Valle con mill'omini alle spalle, e se questi un son bastanti, laggiù ce n'è altrettanti".
Lanciato lo sguardo nella valle si vedeva un brulichio di migliaia di lumini che si muovevano verso San Miniato, resa fu immediata e furono aperte le porte della città agli empolesi che lo conquistarono senza colpo ferire, ma quando le pecore si avvicinarono e fu scoperto l'inganno fu troppo tardi, i samminiatesi erano stati disarmati.
Il feudatario di San Miniato che si era arreso venne invitato ad Empoli "dove avrebbe visto gli empolesi far volare anche lo ciuco per il cielo di Empoli", infatti, per commemorare la grande vittoria, i Senatori di Empoli ordinarono che il giorno seguente si facesse festa e che dal campanile un asino doveva volar per confermare le parole degli sconfitti.
La “rappresentazione” venne mantenuta all’interno della festa cristiana del Corpus Domini fino all'Unità d'Italia, in quell'anno, infatti, un pronunciamento da parte di tale Avv. Pietro Garinei sulla "Necessità di abolire il volo dell'asino in Empoli", portò al termine quella che era stata per quasi cinque secoli una tradizione ricorrente, fu vietata per legge, sia per la crudeltà espressa, in quanto la povera bestia finiva la sua corsa schiantandosi contro una delle colonne del loggiato di Palazzo Ghibellino, che per il messaggio di odio verso un paese vicino.
La manifestazione del Volo del Ciuco è stata poi ripresa nel 1981 dal Comitato delle Antiche Ruzza, un gruppo di giovani volenterosi e amanti di Empoli e delle sue tradizioni che, per alcuni anni, l’organizzarono come evento rievocativo con sfilata in costume d'epoca e giochi legati, come la cosiddetta "palla doppia", una sorta di calcio in costume, ovviamente il ciuco era di carta pesta.

Paolo Lunghi

Paolo Lunghi - Giulia Terreni - Marco Degl'Innocenti - Rossella Iallorenzi

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