Introduzione

Una Radio al servizio della comunità
del prof. Giovanni Lombardi


Via Etere di Paolo Lunghi apre una pagina conoscitiva sulla vicenda radiofonica empolese e nazionale, soprattutto con un ampio riferimento ad un settore poco conosciuto, che ha svolto una ricca gamma informativa grazie ai tanti volontari che hanno meritoriamente affrontato l'avventura radiofonica.
Debbo confessare che i miei senili ritardi rispetto alle innovazioni tecnologiche e mediatiche, mi rende esitante a introdurre e sono grato all'autore per la fiducia riposta in un modesto operatore culturale la cui lunghezza d'onda oscilla - com'è noto - fra la memoria e l'empolesità.
A dire il vero la lettura mi ha confortato perché insieme a tante incomprensibili sigle, ho constatato una solida base ragionativa e creativa con visione prospettica per il futuro della informazione presente in migliaia di famiglie con un giusto richiamo al ruolo di Antenna 5.
Il libro si apre con un iniziale richiamo a Empedocle (e ai 4 elementi costitutivi dell'universo), e ad Aristotele per poi passare a descrivere la fase pionieristica (con un omaggio a Manzoni), sostenitrice dell'iniziativa e della dedizione generosa dei partecipanti che Lunghi cita con nomi, cognomi (e soprannomi) per dare loro il meritato riconoscimento per aver contribuito a dotare Empoli di strumenti informativi al passo con i tempi. Una conquista difficile, solcata da imprevisti che potè approdare, dopo prove e tentativi tecnici alla costituzione nella seconda netà degli anni 70 della radio empolese dopo i primi esperimenti a casa di Robosito.
Che pacchia! dice Lunghi che rinunciò al suo programma di diventare architetto, perché rappresentava il traguardo di tanti esperimenti passati che finalmente si concretizzarono in una conquista empolese che aveva fatto tesoro di altre esperienze in Toscana e in Italia. Negli 80 e 90 aumentò la cerchia dei collaboratori e degli ascoltatori e il palinsesto empolese diventò celebre nella zona. Dopo il successo delle stagioni di vita vissuta, la radio empolese si radicò nella vita cittadina svolgendo, insieme all'attività di propaganda commerciale, uno spazio alla solidarietà e alla vicinanza umana. Una radio libera per raccontare liberamente i fatti e intervenire al servizio della città (senza supponenze) e degli empolesi bisognosi.
E mentre altrove diversi esperimenti, per varie ragioni, fallirono, la vecchia Radio Empoli International si allargava grazie al suo disegno culturale e informativo che si arricchì di una nuova esperienza: nacque "Un'antenna per la vita" allo scopo di aiutare in modo concreto chi aveva bisogno, con metodologia non piagnona, ma utilizzando, ad esempio nella sanità, contributi di medici e di tecnici oltre a lanciare un appello per le persone più bisognose. Ed è questo l'aspetto - per i miei interessi pedagogici e antropologici - che più mi ha colpito: si trattò di un costruttivo concorso corale di solidarietà. Così uno strumento tecnico diveniva contenitore e trasmettitore della realtà cittadina, delle spesso sconosciute briciole della cronaca che poi, come ho spesso sottolineato, costituiscono la vera polpa della storia.
L'esposizione in sintetici capitoletti, è scorrevole e leggera (l'esperienza della radio) ed anche certe libertà sintattiche e terminologiche, conferiscono un frizzo particolare di genuinità al racconto storico di Lunghi che farà piacere agli empolesi, come ha fatto a me, conoscendo un altro tassello creativo della nostra comunità.