Il Volo del Ciuco


 

Conferenza stampa - Sala Giunta Comune di Empoli



Vicesindaco Filippo Sani - Paolo Lunghi - Claudio Del Rosso
- foto di Daniele Dei -

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Tavola Rotonda - Banca di Cambiano



Giuliano Lastraioli - Vanna Arrighi - Paolo Lunghi - Rossana Ragionieri - Mauro Ristori - Leonardo Terreni

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Piazza dei Leoni per il Volo del Ciuco



Paolo Lunghi - Giulia Terreni - Marco Degl'Innocenti - Rossella Iallorenzi



O studiar con impegno ed essere uomini, o in Empoli volar pel Corpus Domini"
Questa frase straconosciuta dagli empolesi, come “non” sapranno i più giovani, o come probabilmente sapranno solo “per sentito dire” parte dalla tradizione tutta empolese di portare un asinello su per il campanile di Piazza Farinata degli Uberti, e appeso ad una carrucola su una corda, fatto "volare" sulla piazza stracolma di gente in festa.
Una festa, che vede le sue origini addirittura nel 1397 e che potremmo analizzare più nel dettaglio:
Tutto nacque dopo la presa da parte delle truppe di Empoli del castello di San Miniato, ritenuto all'epoca inespugnabile.
La Silvera, colonnella dei sanminiatesi, al messaggero empolese che intimava la resa rispose: "Rispondi pure ai tuoi gran generali che se non hanno altri moccoli che questi andranno a letto al buio, gli asin pria volar di posta si vedranno pel ciel, che la forte città coi suoi paesi cada in poter giammai degli empolesi" 
Gli empolesi escogitarono allora uno stratagemma: raggrupparono tutte le pecore del contado e dopo averle radunate nella valle ad ognuna fu appeso un lumino al collo e alle corna.
Di notte il Capitano Cantino Cantini si presentò sotto le mura di S. Miniato con duemila fanti empolesi a chiedere la resa della città: "Son Cantino della Valle con mill'omini alle spalle, e se questi un son bastanti, laggiù ce n'è altrettanti".
Lanciato lo sguardo nella valle si vedeva un brulichio di migliaia di lumini che si muovevano verso San Miniato, resa fu immediata e furono aperte le porte della città agli empolesi che lo conquistarono senza colpo ferire, ma quando le pecore si avvicinarono e fu scoperto l'inganno fu troppo tardi, i samminiatesi erano stati disarmati.
Il feudatario di San Miniato che si era arreso venne invitato ad Empoli "dove avrebbe visto gli empolesi far volare anche lo ciuco per il cielo di Empoli", infatti, per commemorare la grande vittoria, i Senatori di Empoli ordinarono che il giorno seguente si facesse festa e che dal campanile un asino doveva volar per confermare le parole degli sconfitti.
La “rappresentazione” venne mantenuta all’interno della festa cristiana del Corpus Domini fino all'Unità d'Italia, in quell'anno, infatti, un pronunciamento da parte di tale Avv. Pietro Garinei sulla "Necessità di abolire il volo dell'asino in Empoli", portò al termine quella che era stata per quasi cinque secoli una tradizione ricorrente, fu vietata per legge, sia per la crudeltà espressa, in quanto la povera bestia finiva la sua corsa schiantandosi contro una delle colonne del loggiato di Palazzo Ghibellino, che per il messaggio di odio verso un paese vicino.
La manifestazione del Volo del Ciuco è stata poi ripresa nel 1981 dal Comitato delle Antiche Ruzza, un gruppo di giovani volenterosi e amanti di Empoli e delle sue tradizioni che, per alcuni anni, l’organizzarono come evento rievocativo con sfilata in costume d'epoca e giochi legati, come la cosiddetta "palla doppia", una sorta di calcio in costume, ovviamente il ciuco era di carta pesta.
Paolo Lunghi





Piazza della Vittoria - Empoli - sfilata storica





Piazza dei Leoni - Empoli - Volo del Ciuco

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Una grande lezione di vita
è tornato il Volo del Ciuco

È nato è nato…, possiamo ben dirlo, è tornato il Volo del Ciuco, nel migliore dei modi e con una partecipazione che è andata ben oltre le più rosee aspettative.
Che dire, qualsiasi parola è superflua, le foto “aeree” di Piazza della Vittoria e Piazza dei Leoni strapiene di gente parlano da sole, e posso ben dire senza retorica che nei miei primi cinquant’anni “o quasi” non avevo mai visto una partecipazione e un coinvolgimento popolare di queste dimensioni.
È anche il momento di tirare le prime somme e riflettere su cosa si è “scatenato” nella nostra città in questi pochi giorni, il dato essenziale che salta all’occhio è proprio lo spirito di collaborazione, di partecipazione, di solidarietà nato e sviluppato grazie a questa idea, a dimostrazione sia del legame che Empoli e gli Empolesi nutrono per il “Volo del Ciuco” scritto in modo indelebile del dna di questo popolo, che per lo spirito solidale che ci contraddistingue.
Ho già avuto modo di dirlo, ma è importante ribadirlo, tutto nasce “come succede sempre nelle migliori storie” da un gruppo di amici come i “quattro amici al bar” del libro Via Etere, che ad Empoli hanno già fatto qualcosa, questo nasce dalla volontà di lavorare per la nostra città, di impegnarsi per ciò in cui si crede, per esprimersi, socializzare e rendere vivo il nostro territorio.
Nasce da “bravi ragazzi” tutti compresi, che si sono uniti sotto la stessa “bandiera” per un ideale, nasce da quel gruppo di giovani o quasi “uniti” per fare qualcosa di utile, nasce da quel gruppo unito sotto la bandiera di Emiliano, scrissi a suo tempo nel libro “Ciao Emi” (…) non vuol’essere una commemorazione nel ricordo di Emiliano, ma soprattutto essere come una Fenice un messaggio di rinascita, per la nostra vita, per la nostra fede con uno spirito di fratellanza. Qui inizia una nuova “partita” tutta da giocare, qualcuno prenderà il testimone, qualcuno o molti l’hanno già preso, questa è la logica di vita che ci piace, una logica per “fare, costruire” con amicizia, solidarietà, inseguendo anche un ideale qualunque esso sia, ma privilegiando i rapporti umani, la persona nel suo essere a prescindere dal colore della pelle o della maglia (…)
Questo è uno dei risultati ottenuti e allora, grazie, grazie a Claudio Del Rosso, a Sergio Antonini, a Luciano Ramazzotti, grazie ad Athos Bagnoli, a Graziano Mori, grazie all’Avis, all’Aido grazie al Coordinamento clubs Azzurri, ai Rangers, ai Desperados, a tutti i giovani che si sono prestati in modo impeccabile per il servizio d’ordine, grazie al gruppo Archeologico, a Leonardo Terreni, Alessandro Vegni, grazie agli artisti Mauro Masoni, Eugenio Taccini, alle ceramiche Tiziano, Giuliano Mannozzi e Sauro Mori che hanno prestato la loro “arte” per l’iniziativa, grazie a Giuliano Lastraioli, a Vanna Arrighi, Rossana Ragionieri, Mauro Ristori per la tavola rotonda di venerdi, grazie alla Pro Loco, al Comune di Empoli, Luciana Cappelli e Filippo Sani, a Emilio Cioni, a Stefano Generali, Patrizia Tellini, e Cinzia Niccolai, grazie Franco Benedetti, Alessandro Bagnai, Alberto Luchini, Giulia Neri, Rosa Loglisci, Simonero Vadi, Paolo Tomberli, Fabio Bonfanti, Anna Chiarugi, Mauro Singulti, Carmine Bucci, a Lorenzo Parenti di Banca Cambiano, ai Vigili Urbani di Empoli, al Cap. Faleburle, la Polizia di Stato e i Carabinieri, grazie a Fantabosco, a Padre Piroli, ad Andrea Bruscino, ai ragazzi della 3° Liceo del Calasanzio, grazie alla VAB, alla Misericordia, alla Pubblica Assistenza, grazie a Guido Fiorini, Marco Fani, Alberto Andreotti, Sara Bessi, Irene Puccioni, ad Alessandro Lippi, a Francesca Pinochi, a Daniele Dei, Agnese Fedeli, Francesco De Cesaris e Simona Fossi, grazie a Gonews, ad Antenna 5, la Nazione e il Tirreno, grazie a chi si è messo in gioco mettendoci oltretutto la “faccia” per il corteo storico, la “dama” Giulia Terreni e Roberta del Sordo, gli speakers Marco degl’Innocenti, Rossella Iallorenzi, grazie ai commercianti del centro, a Confesercenti, a Nigi, a Corrieri, grazie alla Chiesa Collegiata, al Proposto e Don Daniele, alla Nuova Stampa, grazie alle contrade di Cerreto Guidi, Fucecchio, e al comitato Cecco Santi di Vinci, grazie ai due musici della contrada Trinità del palio di San Secondo Parmense, grazie al ciuco “quello vero” ed al suo padrone Riccardo Scappini, grazie alle tre caprette ed al loro proprietario Pietro, insomma GRAZIE, grazie a tutti grazie a chi per nostra distrazione non abbiamo citato e grazie anche a chi da "attento osservatore" non ha capito cosa è successo in questi due giorni, ed un grazie a nome di tutti noi alla città di Empoli per la gioia che ci ha regalato, che rimarrà nella storia cittadina e personale.
Siamo stati un bel gruppo, concedetemi di sottolinearlo, entusiasti del progetto ma anche seri professionisti, sviluppando quest’idea sì con il cuore, ma anche con una grande professionalità che ha contraddistinto i singoli uomini e donne del gruppo di lavoro, siamo stati ampiamente ripagati “moralmente parlando, sia chiaro” con l’immensa soddisfazione nel vedere la città viva ed orgogliosa delle proprie origini, della propria storia e delle proprie iniziative, perché come sostengo da tempo: conoscere il passato aiuta a progettare il futuro!
Il prossimo anno andrà comunque meglio, il gruppo di lavoro si consoliderà, analizzeremo più nel dettaglio le tempistiche, i personaggi e gli spostamenti, diminuiremo il più possibile i disagi, cercheremo di organizzare le “contrade” con tutte le rappresentanze dei popoli Empolesi e avanti… era la prima volta anche per noi, concedeteci qualche attenuante.
Nel frattempo vi aspettiamo alla mostra sul Volo del Ciuco, agli Agostiniani che proseguirà fino al 2 giugno.
Un ultimo ringraziamento, permettetemelo, vorrei farlo anche al sottoscritto, forse sì, con un tantino di narcisismo, ma dopo tanti anni, naturalmente grazie alla fondamentale collaborazione degli altri “quattro amici” altrimenti sarebbe stato impossibile anche solamente pensarci, è riuscito a coronare il sogno, condiviso da noi tutti, di ridar vita a questa tradizione, un’importante iniziativa e soprattutto un’importante lezione di vita.
Quindi grazie a tutti e in bocca al “ciuco” per i prossimi impegni!

Comitato organizzatore Volo del Ciuco
Paolo Lunghi






Presentazione Compagnia di Sant'Andrea
Vicesindaco Filippo Sani, Presidente Paolo Lunghi, Vice Presidente Giulia Terreni, Direttore Claudio Del Rosso, Presidente AVIS Sergio Antonini